La vita fugge e non s'arresta un'ora: E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora. E 'l rimembrar e l'aspettar m'accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non ch'i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fôra. Tornami avanti s'alcun dolce mai Ebbe 'l cor tristo; e poi dall'altra parte Veggio al mio navigar turbati i venti: Veggio fortuna in porto, e stanco omai Il mio nocchier, e rotte àrbore e sarte, E i lumi bei, che mirar soglio, spenti.
Tre sonetti del Petrarca: In morte di Madonna Laura
Song Cycle by Ildebrando Pizzetti (1880 - 1968)
1. La vita fugge e non s'arresta un'ora  [sung text checked 1 time]
Authorship:
- by Francesco Petrarca (1304 - 1374), no title, appears in Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) , in 2. Rime In morte di Madonna Laura, no. 272
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Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (A. S. Kline) , no title, copyright © 2002, (re)printed on this website with kind permission
- FRE French (Français) (Francisque Reynard)
2. Levommi il mio pensier in parte ov'era  [sung text checked 1 time]
Levommi il mio pensier in parte Ov'era quella ch'io cerco e non ritrovo in terra: Ivi, fra lor che 'l terzo cerchio serra, La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse: In questa spera Sarai ancor meco, se 'l desir non erra: I' son colei che ti die' tanta guerra, E compie' mia giornata innanzi sera Mio ben non cape in intelletto umano: Te solo aspetto e quel che tanto amasti, E laggiuso è rimaso, il mio bel velo. Deh, perché tacque ed allargò la mano? Ch'al suon di detti sì pietosi e casti Poco mancò ch'io non rimasi in cielo.
Authorship:
- by Francesco Petrarca (1304 - 1374), no title, appears in Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) , in 2. Rime In morte di Madonna Laura, no. 302
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- ENG English (A. S. Kline) , no title, copyright © 2002, (re)printed on this website with kind permission
3. Quel rosignuol che sì soave piagne  [sung text checked 1 time]
Quel rosignuol che sì soave piagne Forse suoi figli o sua cara consorte, Di dolcezza empie il cielo e le campagne Con tante note sì pietose e scorte; E tutta notte par che m'accompagne E mi rammente la mia dura sorte: Ch'altri che me non ho di cui mi lagne: Chè 'n Dee non credev'io regnasse Morte. O che lieve è ingannar chi s'assecura! Que' duo bei lumi, assai più che 'l Sol chiari Chi pensò mai veder far terra oscura? Or [cognosco io]1 che mia fera ventura Vuol che vivendo e lagrimando impari Come nulla qua giù diletta e dura.
Authorship:
- by Francesco Petrarca (1304 - 1374), no title, appears in Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) , in 2. Rime In morte di Madonna Laura, no. 311
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Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Barbara Miller) , "That nightingale which so gently weeps", copyright © 2004, (re)printed on this website with kind permission
1 Pizzetti: "conosch'io"
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]