by Michelangelo Buonarroti (1475 - 1564)
Che fie di me? Che vo' tu far die nuovo
Language: Italian (Italiano)
Che fie di me? Che vo' tu far die nuovo d'un arso legno e d'un afflitto core? Dimmelo un poco, Amore, acciò che io sappi in che stato io mi truovo. Gli anni del corso mio al segno sono, come saetta c'al berzaglio è giunta, onde si de' quetar l'ardente foco. E' mie passati danni a te perdono, cagion che 'l cor l'arme tu' spezza e spunta, c'amor per pruova in me non ha più loco; e s'e' tuo colpi fussin nuovo gioco agli occhi mei, al cor timido e molle, vorria quel che già volle? Ond' or ti vince e sprezza, e tu tel sai, sol per aver men forza oggi che mai. Tu speri forse per nuova beltate tornarmi 'ndietro al periglioso impaccio, ove 'l più saggio assai men si difende: Più corto è 'l mal nella più lunga etate, ond'io sarò come nel foco el ghiaccio, che si distrugge e parte e non s'accende. La morte in questa età sol ne difende dal fiero braccio e da' pungenti strali, cagion di tanti mali, che non perdona a condizion nessuna, nè a loco, nè tempo, nè fortuna. L'anima mia, che con la morte parla, e seco di se stessa si consiglia, e di nuovi sospetti ognor s'attrista, el corpo di dì in dì spera lasciarla: Onde l'immaginato cammin piglia, di speranza e timor confusa e mista. Ahi, Amor, come se' pronto in vista, temerario, audace, armato e forte! Che e' pensier della morte nel tempo suo di me discacci fori, per trar d'un arbor secco fronde e fiori. Che poss'io più? Che debb'io? Nel tuo regno non ha' tu tutto el tempo mio passato, che de' mia anni un' ora non m'è tocca? Qual inganno, qual forza o qual ingegno tornar mi puote a te, signore ingrato, c'al cuor la morte e pietà porti in bocca? Ben sare' ingrata a sciocca l'alma risuscitata, e senza stima, tornare a quel che gli diè morte prima. Ogni nato la terra in breve aspetta; d'ora in or manca ogni mortal bellèzza: chi ama, il vedo, è non si può po' sciorre. Col gran peccato la crudel vendetta insieme vanno; e quel che men s'apprezza, colui è sol c'a più suo mal più corre. A che mi vuo' tu porre, che 'l dì ultimo buon, che mi bisogna, sie quel del danno e quel della vergogna?
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Authorship:
- by Michelangelo Buonarroti (1475 - 1564), appears in Rime, no. 22 [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Aribert Reimann (b. 1936), "Che fie di me? Che vo' tu far die nuovo", 1985, from Tre Poemi di Michelangelo für Bariton und Klavier, no. 2 [sung text checked 1 time]
Researcher for this page: Caroline Diehl
This text was added to the website between May 1995 and September 2003.
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