by Ugo Fleres (1858 - 1939)
Serenata andalusa
Language: Italian (Italiano)
Dalla Cina arrivo or ora, dall'imperio senza fin, e del vento reco ancora tra i capelli, o mia signora, lo scompiglio oceanin; ma tornarvi la bonaccia non vi spiaccia con le dita di gesmin. Giungo or ora dalla Cina, dalla Cina imperial; la salsedine marina sente ancora, o mia regina, questo labbro giovial; ma coi baci il vostro labro di cinabro a lenirlo forse val. Dalla Cina or ora arrivo, dall'imperio più lontan, e calcando il suol nativo sento, in mezzo al cor giulivo, il fragor dell'uragan; ma due braccia alabastrine trovo alfine che riposo mi daran. Il veron dell'oriente s'apre nella immensità, vi si affaccia sorridente l'alba, vergine pallente, e tra mare e ciel ristà nel silenzio antelucano piano piano viene un sogno, un altro và. Il mar grida all'alba amante, grida il luminoso mar, quasi un organo gigante che dal grembo ondoleggiante voglia un salmo sprigionar. La mandola in ogni fibra geme, vibra, ma la bella non appar. Vieni, scalpita il morello, pronte l'armi ha il rapitor, delle regge assai più bello già t'aspetta il mio castello dov'è incognito il dolor. vieni, ancor l'ombra è clemente, lentamente, dell'aurora s'apre il fior.
Authorship:
- by Ugo Fleres (1858 - 1939) [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Giovanni Sgambati (1841 - 1914), "Serenata andalusa" [voice and piano] [ sung text verified 1 time]
Researcher for this page: Andrew Schneider [Guest Editor]
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