by Anonymous / Unidentified Author
A che più l'arco tendere
Language: Italian (Italiano)
A che più l'arco tendere O non mai saggio Amor? Di me che più vuoi prendere, Non sei tu sazio ancor? Mira che folte fioccano Le nev'in su'l mio crin, E che miei giorni toccano Homai l'ultimo fin. Dunque ò gentil degnatemi, che tutto altier n'andrò; Vostro a nome chiamatemi, Ma vostr'amante, no. Gli amanti arsi sospiranvi Chiedendo alta mercè: Gli occhi miei solo miranvi, E basta alla lor fè. Deh! Perché non rinovasi Mia giovenil età, Hoggi che al mondo trovasi I fior della beltà? Quale può maga porgere Aita ai miei desir? Ond'io vegga risorgere Mio giorno in su'l finir. Che parlo? Chi rispondermi? Ah! Che non scerno il ver! Sommergemi, confondemi Tempesta di pensier; Condannomi, perdonomi Fra speme e fra timor; Ma pur tutto abandonomi Nelle tue mani Amor.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Stefano Landi (1586?7 - 1639), "A che più l'arco tendere", published 1627, from Secondo libro d'Arie musicali [text verified 1 time]
Researcher for this page: Ferdinando Albeggiani
This text was added to the website: 2007-11-24
Line count: 32
Word count: 132