by Claudio Achillini (1574 - 1640)
Se i languidi miei sguardi
Language: Italian (Italiano)
Se i languidi miei sguardi, se i sospiri interrotti, se le tronche parole non han sin or potuto, o bell’idolo mio, farvi delle mie fiamme intera fede, leggete queste note, credete a questa carta, a questa carta in cui sotto forma d’inchiostro il cor stillai. Qui sotto scorgerete quegl’interni pensieri che con passi d’amore scorron l’anima mia; anzi, avvampar vedrete come in sua propria sfera nelle vostre bellezze il foco mio. Non è già parte in voi che con forza invisibile d’amore tutto a sè non mi tragga: altro già non son io che di vostra beltà preda e trofeo. A voi mi volgo, o chiome, cari miei lacci d’oro: deh, come mai potea scampar sicuro se come lacci l’anima legaste, come oro la compraste? Voi, pur voi dunque siete della mia libertà catena e prezzo. Stami miei preziosi, bionde fila divine, con voi l’eterna Parca sovra il fuso fatal mia vita torce. Voi, voi capelli d’oro, voi pur siete di lei, ch’è tutta il foco mio, raggi e faville; ma, se faville siete, onde avvien che ad ogn’ora contro l’uso del foco in giù scendete? Ah che a voi per salir scender conviene, ché la magion celeste ove aspirate, o sfera de gli ardori, o paradiso, è posta in quel bel viso. Cara mia selva d’oro, ricchissimi capelli, in voi quel labirinto Amor intesse onde uscir non saprà l’anima mia. Tronchi pur morte i rami del prezioso bosco e da la fragil carne scuota pur lo mio spirto, che tra fronde sì belle, anco recise, rimarrò prigioniero, fatto gelida polve ed ombra ignuda. Dolcissimi legami, belle mie piogge d’oro quali or sciolte cadete da quelle ricche nubi onde raccolte siete e, cadendo, formate preziose procelle onde con onde d’or bagnando andate scogli di latte e rivi d’alabastro, more subitamente (o miracolo eterno d’amoroso desìo) fra si belle tempeste arse il cor mio. Ma già l’ora m’invita, o degli affetti miei nunzia fedele, cara carta amorosa, che dalla penna ti divida omai; vanne, e s’amor e’l cielo cortese ti concede che de’ begli occhi non t’accenda il raggio, ricovra entro il bel seno: chi sà che tu non gionga da sì felice loco per sentieri di neve a un cor di foco!
Text Authorship:
- by Claudio Achillini (1574 - 1640) [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Claudio Monteverdi (1567 - 1643), "Se i languidi miei sguardi", 1619 [ chorus ], from Libro VII de madrigali, no. 25, madrigal [sung text checked 1 time]
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Garrett Medlock) , "If my languid glances", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- RUS Russian (Русский) (Elena Kalinina) , "Eсли гоpестные мои взоры", copyright © 2016, (re)printed on this website with kind permission
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website between May 1995 and September 2003.
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