Secchi e Sberlecchi non avevano più stecchi, non avevano giornali nuovi o vecchi, solamente avean gli occhiali che non eran certo tali da poterli riscaldare, e l'inverno era tremendo, che facea proprio tremare. Disse Secchi alla compagna: "Ce ne andrem per la campagna a cercare un po' di legna!" "Dicon che è una cosa indegna e la chiamano rubare!" la Sberlecchi mormorò. Le rispose Secchi: "Ohibò! Non potrem sempre tremare. Non abbiam dove dormire, finiremo per morire!" Tutti e due sotto un mantello se ne andarono bel bello via fra i campi e fra la neve dietro il suono di una pieve. Ma il mantello era tarlato e il buon Secchi starnutì; la Sberlecchi che l'udì disse: "Dio, sei raffreddato!" Secchi disse: "Non è niente se mi piglia un accidente! Sono stanco della vita, meglio è farla finita, ché con questo inverno cane se le bestie hanno le tane, noi dobbiam dormire fuori come fanno i malfattori." La Sberlecchi lacrimò. Secchi allor le disse: "No! Se tu piangi, piango anch'io, sta' buonina, santo Dio, che qualcun ci aiuterà." Ed infatti un fraticello offrì loro un grande ombrello, tutto intiero un baccalà, e del pane e molto cacio. Poi, scaldati ad un fornello, disse Secchi: "Dammi un bacio!"
Due liriche
by Virgilio Mortari (1902 - 1993)
2. Secchi e Sberlecchi
Language: Italian (Italiano)
Text Authorship:
- by Antonio Beltramelli (1879 - 1930)
Go to the general single-text view
Researcher for this page: Andrew Schneider [Guest Editor]Total word count: 207