Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, -- t'ho visto -- dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, con la scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come ucciscro gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all'altro fratello: "Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue salite dalla terra, dimenticate i padri: Le loro tombe affondano nella cenere, e gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
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Composition:
- Set to music by Enrico Mainardi (1897 - 1976), "Uomo del mio tempo"
Text Authorship:
- by Salvatore Quasimodo (1901 - 1968)
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Researcher for this page: John Versmoren
This text was added to the website between May 1995 and September 2003.
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