by Pietro Ottoboni (1667 - 1740)
D'improvviso amor ferisce
Language: Italian (Italiano)
D'improvviso amor ferisce al girar d'un vago ciglio e la piaga sente il cor. par diletto e pur svanisce il piacer quando il periglio si discuopre nel dolor. Cosi, Filli crudel, questo mio seno scopo formasti a strali tuoi di foco, ma poi come baleno spari la tua pietade e di me gioco prendesti, ond'io che mi distruggio in pianto; son di tua crudelta più che di tua belta misero vanto. Se quanto bella sei, tu fosti a dolor mei, Filli, Filli pietosa, saresto un vago fiore, un fior ma senza spine, fra l'umidette trine, più grato della rosa. Resta pure nel tuo natio costume, che superbetta ancora, tu del mio cor sarai l'amato Nume; e quell'hora fatal, quell'istess'hora che d'improvviso a te mi rese amante quanto tu sei crudel me vuol costante. Al tuo ciglio che mi feri tante piaghe mostrero sin che havra peta di me. E verra presto quel di che sprezzato non saro e gradita la mia fe.
Text Authorship:
- by Pietro Ottoboni (1667 - 1740) [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Antonio Caldara (1670 - 1736), "D'improvviso amor ferisce", 1712, cantata [text verified 1 time]
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website between May 1995 and September 2003.
Line count: 31
Word count: 162