by Benedetto Ferrari (c1603 - 1681)
Quando prendon riposo
Language: Italian (Italiano)
Quando prendon riposo i miseri mortali all'hor mesto e doglioso vò piangendo i miei mali quand'altri sì tranquilla fra le morbide piume io vò cercando Lilla e de' begli occhi il lume. Hai che bramo oh desio se non si suole fra le tenebre mai veder il Sole. Chiuso è l'albergo amato, et io son qui di fore; per pietà del mio stato, spezza quei sassi amore? fa, ch'io giunga a quel letto ove Lilla s'annida; vegga 'l trafitto petto, oda l'alte mie strida; ahi che chieggio, o vogl'io, s'in cielo mai non si ponno portar ferite, o guai. Lasso; che far degg'io? più tosto che partire, s'io non veggo il ben mio, vuò qui proprio morire; ma la cruda per questo non si muove, o risente, ed io qui 'ntanto resto solitario, e dolente; ahi che giunto nel cielo i Dei sospiro, e nei regni del Sol il Sol non miro. Partite ombre rubelle, notte per me non fai; non curo le tue stelle, vuò del mio Sole i rai; ma sorda, quanto nera viè più d'ombre t'ammanti, e vai schernendo altera i miei dogliosi pianti; ahi notte avversa alle dolcezze mie, chieggio de' torti tuoi giustizia al die.
Text Authorship:
- by Benedetto Ferrari (c1603 - 1681)
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Benedetto Ferrari (c1603 - 1681), "Quando prendon riposo", published 1637 [ tenor, continuo ], from Musiche Varie a Voce Sola - Libro Secondo, no. 5, Confirmed with Musiche Varie a Voce Sola - Libro Secondo, Bartolomeo Magni, Venice 1637.
Score: IMSLP [external link]  [sung text checked 1 time]
Researcher for this page: Iain Sneddon [Guest Editor]
This text was added to the website: 2025-11-22
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