Assisa a' piè d'un salice, immersa nel dolore, gemea traffita Isaura dal più crudele amore: L'aura tra i rami flebile ne ripeteva il suon. I ruscelletti limpidi a' caldi suoi sospiri, il mormorio mesceano de' lor diversi giri: L'aura fra i rami flebile ne ripeteva il suon. Salce d'amor delzia! Ombra pietosa appresta, di mie sciagure immemore, all'urna mia funesta; nè più ripeta l'aura de' miei lamenti il suon. Che dissi!. . . Ah m'ingannai!. . . Non è del canto questo il lugubre fin. M'ascolta. . . Oh Dio! Qual mai strepito è questo! Qual presagio funesto! Io credeva che alcuno. . . Oh come il Cielo s'unisce a' miei lamenti!. . . Ascolta il fin de' dolorosi accenti. Ma stanca alfin di spargere mesti sospiri, e pianto, morì l'afflitta vergine ahi! di quel salce accanto. Ma stanca alfin di piangere morì. . . che duol! l'ingrato. . . Oimè. . . ma il pianto proseguir non mi fa. Parti, ricevi da' labbri dell'amica il bacio estremo. Deh calma, o Ciel, nel sonno per poco le mie pene, fa, che l'amato bene mi venga a consolar. Se poi son vani i prieghi, di mia breve urna in seno. di pianto venga almeno il cenere a bagnar.
Otello
Opera by Gioacchino Antonio Rossini (1792 - 1868)
?. La canzone del salice
Language: Italian (Italiano)
Text Authorship:
- by Francesco Berio di Salsa, Marchese (1765 - 1820)
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Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- SPA Spanish (Español) (Juan Henríquez Concepción) , "La canción del sauce", copyright © 2010, (re)printed on this website with kind permission
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