by Salvatore Quasimodo (1901 - 1968)
Forse il cuore
Language: Italian (Italiano)
Sprofonderà l’odore acre dei tigli nella notte di pioggia. Sarà vano il tempo della gioia, la sua furia, quel suo morso di fulmine che schianta. Rimane appena aperta l’indolenza, il ricordo d’un gesto, d’una sillaba, ma come d’un volo lento d’uccelli fra vapori di nebbia. E ancora attendi, non so che cosa, mia sperduta; forse un’ora che decida, che richiami il principio o la fine; uguale sorte, ormai. Qui nero il fumo degli incendi secca ancora la gola. Se lo puoi, dimentica quel sapore di zolfo, e la paura. Le parole ci stancano, risalgono da un’acqua lapidata; forse il cuore ci resta, forse il cuore…
Text Authorship:
- by Salvatore Quasimodo (1901 - 1968) [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by William Ferris , "Forse il cuore" [ tenor and string orchestra ], from cantata Ed È Subito Sera, no. 4 [sung text not yet checked]
Researcher for this page: Joost van der Linden [Guest Editor]
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