by Anonymous / Unidentified Author
Partenza amorosa Matches base text
Language: Italian (Italiano)
Our translations: ENG
Se pur destina e vuole il cielo, almo mio sole, che in tenebre mi viva, ascolta alma mia diva, ciò che potrà ridire fra cotanto martire di sconsolato amante lingua fredda e tremante. O del cor luce e speme, odi le voci estreme: odile e dal bel seno una lagrima almeno bagni la viva neve. Rimira ah, come lieve per l'eterno cammino s'affretta, e già vicino splende l'infausto giorno che dal bel ciglio adorno mi condurrà lontano. Deh con più lenta mano sferza i destrieri ardenti, Febo, se a' tuoi lamenti trecce dorate e bionde tornin l'amate fronde. O pensier vani e fillo! Che spero, ohimé, che volli già dibattendo l'ale giunge l'ora fatale dell'aspra dipartita, vita de la mia vita! A te non dico addio ché se l'alma e'l cor mio, se lascio ogni mio bene e con cara speme resta ogni bel desìo, a me vò dire addio: a me, che triste e solo, preda d'immortal duolo, da me medesimo, lasso, volgo partendo il passo. Lumi, voi che vedeste della beltà celeste, allor ch'arsi e gelai, splender sì vaghi i rai, a voi, tremante e muto, a voi dimando aiuto; ridite, occhi, ridite con lagrime infinite, ridite innanzi a lei gli affanni acerbi e rei, ch'io non saprei ridire di contanto martire neppur minima parte: solo dirò che parte il più leale amante che mai fermasse piante nell'amoroso regno; che di laccio il più degno incatenato visse di quanti unqua si ordisse Amor per altra etade; che per casta beltade temprò sì bei lamenti che'l mar, la terra e i venti ne sospiraro, e'l cielo di lagrimoso velo, pietoso a' suoi sospiri, sparse gli almi zaffiri; e potrei dir ancora ch'unqua non vide aurora specchiarsi in mar sì bella né l'amorosa stella se non oscura e vile, dopo l'ardor gentile delle stellanti ciglia, immollai meraviglia in cui mirando, avolo varco le nubi e il polo. Ma deh, luci serene, de le mie care pene dolcissimo conforto, chi scorgerammi in porto per questo mar insano, se da voi m'allontano? Ahi che mia stanca nave rimiro, e'l cor ne pave, fra turbini e tempeste, e del lume celeste invan sospiro i rai, stelle che tanto amai! Ma qual timor mi punge? Ove n'andrò si lunge ch'io perda il dolce lume? Qual monte mai, qual fiume, qual mar farammi eclissi che nel mio sol non fissi il cor, l'alma e i pensieri, se di quei raggi altieri per entro il cor profondo la luce e l'oror ascondo? Partirà ben il piede: Amor prestami fede: per te, alma mia diva, partirà sì ma schiva de la gravosa salma farà volando l'alma - dolcissimo soggiorno - ai suo bel ciel ritorno.
Composition:
- Set to music by Claudio Monteverdi (1567 - 1643), "Partenza amorosa", alternate title: "Se pur destina e vuole il cielo", published 1619 [ chorus ], from Libro VII de madrigali, no. 26, madrigal
Text Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
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Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Allen Shearer) , "Lover's parting", copyright © 2010, (re)printed on this website with kind permission
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website: 2008-09-04
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