Tempro la cetra, e per cantar gli onori Di Marte alzo talor lo stil e i carmi. Ma invan la tento e impossibil parmi Ch'ella già mai risoni altro ch'amore. Così pur tra l'arene e pur tra' fiori Note amorose Amor torna a dettarmi, Né vuol ch'io prend' ancora a cantar d'armi, Se non di quelle, ond'egli impiaga i cori. Or umil plettro a i rozzi accenti indegni, Musa, qual dianzi, accorda, in fin ch'al canto De la tromba sublime il Ciel ti degni. Riedi a i teneri scherzi, e dolce intanto Lo Dio guerrier, temprando i feri sdegni, In grembo a Citerea dorma al tuo canto.
Libro VII de madrigali
Song Cycle by Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
1. Tempro la cetra  [sung text checked 1 time]
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625)
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "J'accorde ma lyre", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- GER German (Deutsch) (Bertram Kottmann) , "Ich stimme die Lyra", copyright © 2007, (re)printed on this website with kind permission
2. Non è di gentil core chi non arde  [sung text checked 1 time]
Non è di gentil core chi non arde d'amore. Ma voi, che del mio cor l'anima sete, e nel foco d'amor lieta vivete, sete di gentil core, perché ardete d'amore.
Authorship:
See other settings of this text.
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (unknown or anonymous translator) , "His heart is not refined"
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
3. A quest'olmo, a quest'ombre  [sung text not yet checked]
A quest'olmo, a quest'ombre, ed a quest'onde, ove per uso ancor torno sovente, eterno i' deggio, ed avrò sempre in mente, quest'antro, questa selva e questa fronde. In voi sol, felici acque, amiche sponde, il mio passato ben quasi presente Amor mi mostra e del mio foco ardente tra le viostre fresch'aure i semi asconde. Qui di quel lieto dì soave riede la rimembranza allor che la mia Clori torna in dono se stessa e 'l cor mi diede; già spirar sento erbette intorno e fiori, ovunque o fermi il guardo o mova il piede, dell'antiche dolcezze ancor gli odori.
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625)
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]4. O come sei gentile, caro augellino  [sung text checked 1 time]
O come [se']1 gentile, caro augellino! O quanto è il mio stato amoroso al tuo simìle! [Tu prigion, io prigion]2; tu canti, io canto; tu canti per colei che t'ha legato, ed io canto per lei. Ma in questo è differente la mia sorte dolente: che giova pur a te l'esser canoro; vivi cantando, ed io cantando moro.
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612), "Avventuroso augello", appears in Rime, no. 52, first published 1598
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Bertram Kottmann) , "Oh, how gentle you are", copyright © 2008, (re)printed on this website with kind permission
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- GER German (Deutsch) (Bertram Kottmann) , "Wie sanft du bist", copyright © 2008, (re)printed on this website with kind permission
1 Monteverdi: "sei"
2 Monteverdi: "Io prigion, tu prigion"
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
5. Io son pur vezzosetta pastorella  [sung text checked 1 time]
Io son pur vezzosetta pastorella che le guance ha di rose e gelsomini, e questa fronte e questi aurati crini mi fanno altrui parer Driade novella. Di flora non v'è qui nobil donzella o schiera di pomposi cittadini che, quando in lor m'incontro e faccio inchini il titol non mi dian de la più bella. E se il giorno de la festa io vado al ballo, mi porta ogni pastor perch'io l'inviti, specchi, fior, frutti o vezzi di corallo. E non saranno a te punto graditi, caro Lidio, i miei sguardi? E sempre in fallo ti pregherò, crudel, che tu m'aiti?
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author, "Accademico Incolto degli Immaturi"
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]6. O viva fiamma, o miei sospiri ardenti  [sung text not yet checked]
O viva fiamma, o miei sospiri ardenti, o petto pien di duol, o spirti lassi, o pensier d'ogni speme ignudi e cassi, o strali del mio cor fieri e pungrnti, o bei desir de l'onorate menti, o vane imprese, o dolorosi passi, o selve, o piagge, o fonti, o fiumi , o sassi, o sola mia cagion d'aspri tormenti, o vaghe erbette, o fiori, o verdi mirti, o loco un tempo a me dolce e giocondo ov'io già sparsi dilettoso canto o voi, leggiadri ed amorosi spirti, - s'alcun vive guaggiù nel basso mondo - pietà vi prenda del mio acerbo pianto!
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]7. Vorrei baciarti, o Filli  [sung text checked 1 time]
Vorrei bacarti, O Filli, Ma non so come ove 'I mio bacio scocchi, Ne la bocca o negl'occhi. Cedan le labra a voi, lumi divini, Fidi specchi del core, Vive stelle d'Amore! Ah, pur mi volgo a voi, perle e rubini, Tesoro di bellezza, Fontana di dolcezza, Bocca, onor del bel viso: Nasce il pianto da lor, tu m'apri il riso!
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625), appears in Gli Amori
See other settings of this text.
Researcher for this page: John Versmoren8. Dice la mia bellissima Licori  [sung text not yet checked]
Dice la mia bellissima Licori quando talor favello seco d'amor, ch'Amor è uno spiritello che vaga e vola, e non si può tenere, nè toccar, nè vedere; e pur, se gli occhi giro, ne' sugli begli occhi il miro: ma nol posso toccar, ché sol si tocca in quella bella bocca.
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612)
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]9. Ah, che non si conviene romper la fede  [sung text not yet checked]
Ah, che non si conviene romper la fede a chi la fe' mantiene. Il mio fermo voler è quegli' istesso lontan da voi, ch'esservi suole appresso, nè può cangiarlo morte, nè sia malbvagia sorte: ma, fermo come a l'onde immobil scoglio, e viver vostro e morir vostro io voglio.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]10. Non vedrò mai le stelle  [sung text not yet checked]
Non vedrò mai le stelle ne' bei celesti giri, perfida, ch'io non miri gli occhi che fur presenti alla dura cagion de' miei tormenti, e ch'io non dica lor: o luci belle, deh siate sì rubelle di lume a chi rubella è sì di fede, ch'anzi a rant'occhi e tanti lumi ha core tradire amante sotto fe' d'amore.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]11. Ecco vicine, o bella tigre  [sung text not yet checked]
Ecco vicine, o bella tigre, l'ore che tu de gli occhi mi nasconda i rai: ah che l'anima mia non sentì mai, meglio che dal partir, le tue dimore! Fuggimi pur con sempiterno errore: sotto straniero ciel, ovunque sai che, quanto più peregrinando vai, cittadina ti sento in mezzo al core. ma potess'io seguir, solingo errante, o sia per valli o sia per monti o sassi, l'orme del tuo bel piè leggiadre e sante: ch'andrei là dove spiri e dove passi, con la bocca e col cor, devoto amante, baciando l'aria ed adorando i passi.
Authorship:
- by Claudio Achillini (1574 - 1640)
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]12. Perchè fuggi tra salci, ritrosetta?  [sung text not yet checked]
Perché fuggi tra salci, ritrosetta ma bella, o cruda tra le crude, pastorella? Perché un bacio di tolsi? Miser più che felice, corsi per sugger vita e morte colsi. Quel bacio che m'ha morto, tra le rose d'amor pungente spina, fu più vendetta tua che mia rapina: la bocca involatrice, la bocca stessa che'l furò te'l dice!
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625), appears in Gli Amori
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]13. Tornate, o cari baci  [sung text checked 1 time]
Tornate, o cari baci, a ritornarmi in vita baci al mio cor digiun esca gradita! Voi di quel dolce amaro per cui languir m'è caro, di quel dolce non meno nettare che veleno pascete i miei fameici desiri, baci in cui dolci provo anco i sospiri!
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625), appears in Gli Amori
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]14. Soave libertate  [sung text checked 1 time]
Soave libertate, già per sì lunga etate mia cara compagnia, chi da te mi disvia? O Dea desiata e da me tanto amata, ove ne vai veloce? Lasso, che ad alta voce in van ti chiamo e piango: tu fuggi, ed io rimango stretto in belle catene d'altre amorose pene e d'altro bel desìo: addio, per sempre addio!
Authorship:
- by Gabriello Chiabrera (1552 - 1638)
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]15. S'el vostro cor, Madonna  [sung text checked 1 time]
S'el vostro cor, Madonna, altrui pietoso tanto, da quel suo degno al mio non degno pianto tal hor si rivolgesse e una stilla al mio languir ne desse, forse nel mio dolore vedria l'altrui perfidia, e'l proprio errore. e voi seco direste: Ah, sapess'io usar pietà come pietà desio!
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612)
Go to the single-text view
Researcher for this page: John Versmoren16. Interrotte speranze  [sung text not yet checked]
Interrotte speranze, eterna fede, fiamme e strali possenti in debil core; nutrir sol di sospiri un fero ardore e celare il suo mal quand'altri il vede: seguir di vago e fuggitivo piede l'orme rivolte a volontario errore; perder del seme sparso e'l frutto e'l fiore e la sperata al gran languir mercede; far d'uno sguardo sol legge ai pensieri e d'un casto voler freno al desìo, e spender lacrimando i lustri interi: questi ch'a voi, quasi gran fasci, invio, donna crudel, d'aspri tormenti e fieri, saranno i trofei vostri e'l rogo mio.
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612)
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Espoirs brisés", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
17. Augellin che la voce al canto spieghi  [sung text not yet checked]
Augellin che la voce al canto spieghi, per pietà del mio duolo deh spargi l'ali a volo: indi vanne a Madonna, anzi al mio sole, e con soavi accenti dille queste parole: o soave cagion d'aspri tormenti, soffrirete voi sempre che in pianto chi v'adora si distempre?
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]18. Vaga su spina ascosa  [sung text checked 1 time]
Vaga su [spin'ascosa]1 è rosa rugiadosa, [ch'all'alba]2 si diletta, mossa da [fresc'auretta]3; ma più vaga è la rosa [sulla]4 guancia amorosa, ch'oscura e discolora le guance [dell'Aurora]5: Addio, Ninfa de fiori, e Ninfa de gli odori, Primavera gentile, Statti pur con Aprile: che più vaga e più vera mirasi Primavera su quella fresca rosa del la guancia amorosa, ch'oscura e discolora le guance [dell'Aurora]5.
Authorship:
- by Gabriello Chiabrera (1552 - 1638), "Loda le guance"
See other settings of this text.
View original text (without footnotes)1 Monteverdi: "spina ascosa"
2 Monteverdi: "che a l'alba"
3 Monteverdi: "tresca auretta"
4 Monteverdi: "de la"
5 Monteverdi: "de l'aurora"
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
19. Eccomi pronta ai baci, Ergasto mio  [sung text checked 1 time]
Eccomi pronta ai baci: baciami, Ergasto mio; ma bacia in guisa che de' denti mordaci nota non resti nel mio volto incisa perch'altri non m'additi e in essa poi legga le mie vergogne e i baci tuoi. Ahi, tu mordi e non baci; tu mi segnasti, ahi ahi! Possa io morir se più ti bacio mai!
Authorship:
- by Giambattista Marino (1569 - 1625), appears in Gli Amori
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]20. Parlo, misero, o taccio?  [sung text checked 1 time]
Parlo, miser', o taccio? S'io taccio, che soccorso havrà il morire? S'io parlo, che perdono havrà l'ardire? Taci; che ben s'intende chiusa fiamma tal'hor da chi l'accende. Parla in me la pietade, Parla in lei la beltade; e dice quel bel volto al crudo core, chi può mirarmi, e non languir d'amore?
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612)
See other settings of this text.
Researcher for this page: John Versmoren21. Tu dormi, a crudo core  [sung text checked 1 time]
Tu dormi, ah crudo core, Tu poi dormir poi che in te dorme Amore Io piango, e le mie voci lagrimose A te che sorda sei portano invano, Ohimè, l'aure pietose. Ah ben i pianti miei Pon lor pietosi i venti, Ma te fan più crudel i miei lamenti.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this page: Guy Laffaille [Guest Editor]22. Al lume delle stelle  [sung text checked 1 time]
Al lume delle stelle Tirsi, sotto un alloro, si dolea lagrimando in questi accenti; "O celesti facelle, di lei ch'amo ed adoro rassomigliate voi gli occhi lucenti. Luci care e serene, sento gli affani ohimé, sento le pene, luci serene e liete, sento le fiamme lor mentre splendete."
Authorship:
- by Torquato Tasso (1544 - 1595)
Go to the single-text view
Researcher for this page: Auditorium du Louvre23. Con che soavità, labbra odorate  [sung text checked 1 time]
Con che soavità, labbra adorate, e vi bacio e v'ascolto; ma se godo un piacer, l'altro m'è tolto. Come i vostri diletti s'ancidono fra lor, se dolcemente vive per ambe due l'anima mia? Che soave armonia fareste, o cari baci, o dolci detti, se foste unitamente d'ambe due le dolcezze ambo capaci, baciando, i detti, e ragionando, i baci.
Authorship:
- by Giovanni Battista Guarini (1538 - 1612)
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Beate Binnig) , "With what gentleness", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Avec quelle douceur, lèvres adorées", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- GER German (Deutsch) (Beate Binnig) , "Mit welcher Sanftheit", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
24. Ohimè, dov'è il mio ben?  [sung text checked 1 time]
Prima parte Ohimè, dov'è il mio ben? Dov'è il mio core? Chi m'asconde il mio core: e chi me 'l toglie? Seconda parte Dunque ha potuto sol desio d'honore Darmi fera cagion di tante doglie? Terza parte Dunque ha potuto in me più che 'l mio amore Ambitiose, e troppo lievi voglie? Quarta parte Ahi sciocco mondo, e cieco! ahi cruda sorte, Che ministro mi fai de la mia morte.
Authorship:
- by Bernardo Tasso (1493 - 1569)
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Hélas, où est mon bien-aimé ?", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
25. Se i languidi miei sguardi  [sung text checked 1 time]
Se i languidi miei sguardi, se i sospiri interrotti, se le tronche parole non han sin or potuto, o bell’idolo mio, farvi delle mie fiamme intera fede, leggete queste note, credete a questa carta, a questa carta in cui sotto forma d’inchiostro il cor stillai. Qui sotto scorgerete quegl’interni pensieri che con passi d’amore scorron l’anima mia; anzi, avvampar vedrete come in sua propria sfera nelle vostre bellezze il foco mio. Non è già parte in voi che con forza invisibile d’amore tutto a sè non mi tragga: altro già non son io che di vostra beltà preda e trofeo. A voi mi volgo, o chiome, cari miei lacci d’oro: deh, come mai potea scampar sicuro se come lacci l’anima legaste, come oro la compraste? Voi, pur voi dunque siete della mia libertà catena e prezzo. Stami miei preziosi, bionde fila divine, con voi l’eterna Parca sovra il fuso fatal mia vita torce. Voi, voi capelli d’oro, voi pur siete di lei, ch’è tutta il foco mio, raggi e faville; ma, se faville siete, onde avvien che ad ogn’ora contro l’uso del foco in giù scendete? Ah che a voi per salir scender conviene, ché la magion celeste ove aspirate, o sfera de gli ardori, o paradiso, è posta in quel bel viso. Cara mia selva d’oro, ricchissimi capelli, in voi quel labirinto Amor intesse onde uscir non saprà l’anima mia. Tronchi pur morte i rami del prezioso bosco e da la fragil carne scuota pur lo mio spirto, che tra fronde sì belle, anco recise, rimarrò prigioniero, fatto gelida polve ed ombra ignuda. Dolcissimi legami, belle mie piogge d’oro quali or sciolte cadete da quelle ricche nubi onde raccolte siete e, cadendo, formate preziose procelle onde con onde d’or bagnando andate scogli di latte e rivi d’alabastro, more subitamente (o miracolo eterno d’amoroso desìo) fra si belle tempeste arse il cor mio. Ma già l’ora m’invita, o degli affetti miei nunzia fedele, cara carta amorosa, che dalla penna ti divida omai; vanne, e s’amor e’l cielo cortese ti concede che de’ begli occhi non t’accenda il raggio, ricovra entro il bel seno: chi sà che tu non gionga da sì felice loco per sentieri di neve a un cor di foco!
Authorship:
- by Claudio Achillini (1574 - 1640)
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Garrett Medlock) , "If my languid glances", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- RUS Russian (Русский) (Elena Kalinina) , "Eсли гоpестные мои взоры", copyright © 2016, (re)printed on this website with kind permission
26. Partenza amorosa  [sung text checked 1 time]
Se pur destina e vuole il cielo, almo mio sole, che in tenebre mi viva, ascolta alma mia diva, ciò che potrà ridire fra cotanto martire di sconsolato amante lingua fredda e tremante. O del cor luce e speme, odi le voci estreme: odile e dal bel seno una lagrima almeno bagni la viva neve. Rimira ah, come lieve per l'eterno cammino s'affretta, e già vicino splende l'infausto giorno che dal bel ciglio adorno mi condurrà lontano. Deh con più lenta mano sferza i destrieri ardenti, Febo, se a' tuoi lamenti trecce dorate e bionde tornin l'amate fronde. O pensier vani e fillo! Che spero, ohimé, che volli già dibattendo l'ale giunge l'ora fatale dell'aspra dipartita, vita de la mia vita! A te non dico addio ché se l'alma e'l cor mio, se lascio ogni mio bene e con cara speme resta ogni bel desìo, a me vò dire addio: a me, che triste e solo, preda d'immortal duolo, da me medesimo, lasso, volgo partendo il passo. Lumi, voi che vedeste della beltà celeste, allor ch'arsi e gelai, splender sì vaghi i rai, a voi, tremante e muto, a voi dimando aiuto; ridite, occhi, ridite con lagrime infinite, ridite innanzi a lei gli affanni acerbi e rei, ch'io non saprei ridire di contanto martire neppur minima parte: solo dirò che parte il più leale amante che mai fermasse piante nell'amoroso regno; che di laccio il più degno incatenato visse di quanti unqua si ordisse Amor per altra etade; che per casta beltade temprò sì bei lamenti che'l mar, la terra e i venti ne sospiraro, e'l cielo di lagrimoso velo, pietoso a' suoi sospiri, sparse gli almi zaffiri; e potrei dir ancora ch'unqua non vide aurora specchiarsi in mar sì bella né l'amorosa stella se non oscura e vile, dopo l'ardor gentile delle stellanti ciglia, immollai meraviglia in cui mirando, avolo varco le nubi e il polo. Ma deh, luci serene, de le mie care pene dolcissimo conforto, chi scorgerammi in porto per questo mar insano, se da voi m'allontano? Ahi che mia stanca nave rimiro, e'l cor ne pave, fra turbini e tempeste, e del lume celeste invan sospiro i rai, stelle che tanto amai! Ma qual timor mi punge? Ove n'andrò si lunge ch'io perda il dolce lume? Qual monte mai, qual fiume, qual mar farammi eclissi che nel mio sol non fissi il cor, l'alma e i pensieri, se di quei raggi altieri per entro il cor profondo la luce e l'oror ascondo? Partirà ben il piede: Amor prestami fede: per te, alma mia diva, partirà sì ma schiva de la gravosa salma farà volando l'alma - dolcissimo soggiorno - ai suo bel ciel ritorno.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (Allen Shearer) , "Lover's parting", copyright © 2010, (re)printed on this website with kind permission
27. Chiome d'oro  [sung text checked 1 time]
Chiome d'oro, Bel tesoro, Tu mi leghi in mille modi Se t'annodi, Se ti snodi. Candidette Perle elette, Se le rose che coprite Discoprite, mi ferite. Vive stelle Che sì belle E sì vaghe risplendete, Se ridete M'ancidete. Preziose, Amorose, Coralline labbra amate, Se parlate Mi beate. O bel nodo Per cui godo! O soave uscir di vita! O gradita Mia ferita!
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Chevelure d'or", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
- GER German (Deutsch) (Bertram Kottmann) , "Goldenes Haar", copyright © 2019, (re)printed on this website with kind permission
28. Amor che deggio far?  [sung text not yet checked]
Amor che deggio far se non mi giova amar con pura fede? Servir non vò così, piangendo notte e dì per chi no'l crede! E non si può veder l'amoroso pensier da l'orecchio umano? Dunque un fido amator dovrà nel suo dolor languire in vano? Intesi pur talor che nella fronte il cor si porta scritto, or, come a me non val scoprir l'interno mal nel volto afflitto? Ingiustissimo Re, perché la vera fe' nota non fai? Perché lasci perir voci, sguardi e sospir, se 'l vedi e 'l sai? O come sarìa pur A mor dolce e sicur se'l cor s'aprisse! Non soffrirebbe già donna senza pietà ch'altrui morisse. E dunque sotto il ciel non v'è d'alam fedel segno verace? Ahi fato, ahi pena, ahi duol! Or credami chi vuol, ch'io mi dò pace.
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
Go to the single-text view
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]29. Tirsi e Clori  [sung text checked 1 time]
Tirsi: Per monti e per valli, bellissima Clori, già corrono a balli le ninfe e' pastori. Già lieta e festosa ha tutto ingombrato la schiera amorosa il seno del prato. Clori: Dolcissimo Tirsi, già vanno ad unirsi, già tiene legata l'amante l'amata. Già movon concorde il suono a le corde. Noi soli negletti qui stiamo soletti. Tirsi: Su, Clori mio core, andianne a quel loco, ch'invitano al gioco le Grazie ed Amori Già Tirsi distende la mano e ti prende, che teco sol vole menar le carole. Clori: Si, Tirsi, mia vita, ch'a te solo unita vo girne danzando, vo girne cantando. Pastor, bench'è degno, non faccia disegno di mover le piante con Clori sua Amante Clori e Tirsi: Già, Clori gentile, noi siam nella schiera. Con dolce maniera seguiam il lor stile. Balliamo ed intanto spieghiamo col canto, con dolci bei modi del ballo le lodi. Solisti e Coro: Balliamo, ch'el gregge al suon de l'avena che i passi corregge il ballo ne mena e ballamo e saltano snelli i capri e gli agnelli. Balliam che nel Cielo con lucido velo, al suon de le sfere or lente or leggiere con lumi e facelle su danzan le stelle. Balliamo che d'intorno nel torbido giorno, al suono de' venti le nubi correnti, se ben fosche e adre pur danzan leggiadre. Balliamo che l'onde al vento che spira le move, e l'aggira, le spinge e confonde si come lor siede; e movon il piede, e ballan le linfe quai garuli ninfe. Balliam che i vezzosi bei fior ruggiadosi, se l'aura li scuote con urti e con ruote, fan vaga sembianza anch'essi di danza. Balliamo e giriamo, corriamo e saltiamo, qual cosà è più degna il ballo c'insegna.
Authorship:
- by Alessandro Striggio (1536/7 - 1592)
Go to the single-text view
Researcher for this page: Auditorium du Louvre