by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938)
Lacrime, vane lacrime, io non so che...
Language: Italian (Italiano)
Lacrime, vane lacrime, io non so che vogliano dire, lacrime dal profondo di una qualche divina disperazione -- sgorgano in cuore e s'adunano negli occhi -- alla vista dei felici campi d'autunno, al pensiero dei giorni che non sono più. -- Freschi come il primo raggio, fulgente su una vela -- che ci riconduce gli amici dal mondo sottomarino; -- tristi come l'ultimo, rosseggiante su la tela -- che naufraga con tutto quel che amiamo; -- così tristi e freschi i giorni che non sono più. -- Ah tristi, strani, come in un'alba oscura -- il cinguettìo degli uccelli a pena a pena desti -- per orecchi morenti, quando a occhi morenti -- la finestra, lentamente, diviene un quadrato pallido; -- così tristi, così strani, i giorni che non sono più. -- Cari come i baci ricordati dopo la morte; -- dolci come quelli imaginati da una fantasia senza speranza -- su labbra che sono per altri; profondi come l'amore, -- come il primo amore, e selvaggi, di rimpianto; -- o Morte nella Vita, i giorni che non sono più.
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Note: this is a prose section, written without line-breaks in the book.
Authorship:
- by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938), no title, appears in Il Trionfo della Morte, in 2. Libro Secondo: La Casa Paterna, from Chapter X, first published 1894 [author's text checked 1 time against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
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Settings in other languages, adaptations, or excerpts:
- Also set in French (Français), a translation by Georges Hérelle (1848 - 1935) , no title, written 1894, appears in Triomphe de la Mort ; composed by Otto Bouwens van der Boijen.
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website: 2015-03-31
Line count: 20
Word count: 163