Voi, che per gli occhi mi passaste al core, E destaste la mente che dormia, Guardate a l' angosciosa vita mia, Che sospirando la distrugge Amore. E' vien tagliando di sì gran valore, Ch’ e’ debolettu spiriti van via : Riman figura sol’ en segnoria, E voce alquanta che parla dolore. Questa vertù d'amor che m’ a disfacto, Da' vostr’ occhi gentil presta si mosse; Un dardo mi gitto dentro dal fianco ; Si giunse ritto ‘l colpo al primo tracto, Che l'anima tremando si riscosse, Veggendo morto ‘l cor nel lato manco.
Canzoni d'amore
by Stanley Grill (b. 1953)
1.
Language: Italian (Italiano)
Text Authorship:
- by Guido Cavalcanti (c1250 - 1300)
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Researcher for this page: Malcolm Wren [Guest Editor]2.
Language: Italian (Italiano)
Per fare una leggiadra sua vendetta et punire in un dí ben mille offese, celatamente Amor l’arco riprese, come huom ch’a nocer luogo et tempo aspetta. Era la mia virtute al cor ristretta per far ivi et ne gli occhi sue difese, quando ’l colpo mortal là giú discese ove solea spuntarsi ogni saetta. Però, turbata nel primiero assalto, non ebbe tanto né vigor né spazio che potesse al bisogno prender l’arme, overo al poggio faticoso et alto ritrarmi accortamente da lo strazio del quale oggi vorrebbe, et non pò, aitarme.
Text Authorship:
- by Francesco Petrarca (1304 - 1374)
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Researcher for this page: Malcolm Wren [Guest Editor]3.
Language: Italian (Italiano)
Piangete, donne, e con voi pianga Amore poi che non piange lui, che m’ha ferita sì, che l’alma farà tosto partita da questo corpo tormentato fuore. E, se mai da pietoso e gentil core l’estrema voce altrui fu esaudita, dapoi ch’io sarò morta e sepelita, scrivete la cagion del mio dolore: “Per amar molto ed esser poco amata visse e morì infelice, ed or qui giace la più fidel amante che sia stata. Pregale, viator, riposo e pace, ed impara da lei, sì mal trattata, a non seguir un cor crudo e fugace”.
Text Authorship:
- by Gaspara Stampa (c1523 - c1554)
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Researcher for this page: Malcolm Wren [Guest Editor]4.
Language: Italian (Italiano)
Io v'amo sol perchè voi siete bella, e perchè vuol mia stella, non ch'io speri da voi, dolce mio bene, altro che pene. E se talor gli occhi miei mostrate aver qualche pietate, io non spero da voi del pianger tanto altro che pianto. Nè, perchè udite i miei sospiri ardenti che per voi sprago a i venti, altro spera da voi questo mio core se non dolore. Lasciate pur ch'io v'ami e ch'io vi miri e che per voi sospiri, chè pene pianto e doglia è sol mercede de la mia fede.
Text Authorship:
- by Torquato Tasso (1544 - 1595)
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