Italian (Italiano) translations of Zwei Lieder, opus 22

Già svaniscono i monti, la luce si fa smorta,
Sulle calme onde del mare scivola la vela,
che la regina ed il suo nano porta.
 
Lei verso la volta del cielo lo sguardo leva,
verso il lontano azzurro di luce intessuto;
che la via lattea col suo pallore vela.
 
"Sincere stelle, mai voi mi avete mentito,"
Lei grida "presto non sarò più viva, 
voi me lo dite, ma alla mia morte do il benvenuto."
 
Poi accanto alla regina il nano arriva,
le lega attorno al collo un nastro di seta rossa,
e un pianto di dolore accecante il suo viso lava.
 
E dice: "Di questa sofferenza hai colpa tu stessa,
perché per il re tu mi hai abbandonato,
ed ora soltanto la tua morte potrà ridarmi gaiezza.
 
"Ed anche se per sempre poi mi sarò pentito
di averti dato la morte con questa stessa mano,
a prematura morte ora il tuo corpo è destinato."
 
Ella posa la mano sul cuore, ancora di vita pieno,
pesanti lacrime sgorgano dai suoi occhi,
che in preghiera vorrebbe sollevare verso il cielo.
 
"Che per la morte mia nessun dolore ti tocchi!"
Ella dice; e bacia il nano sulle sue guance smorte,
poi, dopo aver detto questo, chiude per sempre gli occhi.
 
Il nano resta a guardare lei, fra le braccia della morte,
e con le sue mani la immerge nel mare profondo,
il suo cuore ancora arde di desiderio forte,
a riva nessuno dei due farà più ritorno.

Quando me ne vado per i boschi ed i campi,
mi sento così colmo di gioia  e nello stesso tempo così triste
nel mio animo senza pace.
Così felice, così triste, quando contemplo
I prati nel pieno della loro bellezza,
e tutta la gioia della primavera.
 
Perché tutto ciò che soffia risuonando nel vento,
tutto quello che si eleva verso il cielo,
e anche l'uomo, così intensamente preso
da tutta la bellezza che contempla,
svanisce e passa.