by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938)
Language: Italian (Italiano)
Our translations: FRE
Che dici, o parola del Saggio? "Conviene che l'anima lieve, sorella del vento selvaggio, trascorra le fonti ove beve." Io so che il van pianto mi guasta le ciglia dall'ombra sì lunga... O Vita, e una lacrima basta a spegner la face consunta! Ben so che nell'ansia mortale si sfa la mia bocca riarsa... E un alito, o Vita, mi vale a sperder la cenere scarsa! Tu dici: "Alza il capo; raccogli con grazia i capelli in un nodo; e sopra le rose che sfogli ridendo va incontro all'Ignoto. L'amante dagli occhi di sfinge mutevole, a cui sei promessa, ha nome Domani; e ti cinge con una ghirlanda più fresca." M'attende: lo so. Ma il datore di gioia non ha più ghirlande: ha dato il cipresso all'Amore e il mirto a Colei ch'è più grande, il mirto alla Morte che odo rombar sul mio capo sconvolto. Non tremo. I capelli in un nodo segreto per sempre ho raccolto. Ho terso con ambe le mani l'estreme tue lacrime, o Vita. L'amante che ha nome Domani m'attende nell'ombra infinita.
Composition:
- Set to music by Francesco Paolo Tosti (1846 - 1916), no title, alternate title: "Che dici, o parola del Saggio", 1907, from Quattro canzoni d'Amaranta, no. 4
Text Authorship:
- by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938)
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Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website between May 1995 and September 2003.
Line count: 32
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