by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938)
O grande Estate, delizia grande tra...
Language: Italian (Italiano)
O grande Estate, delizia grande tra l'alpe e il mare, tra così candidi marmi ed acque così soavi nuda le aeree membra che riga il tuo sangue d'oro odorate di aliga di rèsina e di alloro, laudata sii, o voluttà grande nel cielo nella terra e nel mare e nei fianchi del fauno, o Estate, e nel mio cantare, laudata sii tu che colmasti dè tuoi più ricchi doni il nostro giorno e prolunghi su gli oleandri la luce del tramonto a miracol mostrare! Ardevi col tuo piede le silenti erbe marine, struggevi col tuo respiro le piogge pellegrine, tra così candidi marmi ed acque così soavi alzata; e grande eri, e pur delle più tenui vite gioiva la tua gioia, e tutto vedeva la tua pupilla grande: le frondi delle selve e i fusti delle navi, e la ragia colare, maturarsi nelle pine le chiuse mandorlette e la scaglia che le sigilla pender nel fulvo, e l'orme degli uccelli nell'argilla dei fiumi, l'ombre dei voli su le sabbie saline vedea, le sabbie rigarsi come i palati cavi, al vento e all'onda farsi dolci come l'inguine e il pube amorosamente, imitar l'opre dell'api, disporsi a mò dei favi in alveoli senza miele, e l'osso della seppia tra le brune carrube biancheggiar sul lido, tra le meduse morte brillar la lisca nitida, la valva tra il sughero ed il vimine variar la sua iri, pallida di desiri la nube languir di rupe in rupe lungh'essi gli aspri capi qual molle donna che si giaccia cò suoi schiavi, scorrere la gòmena nella rossa cúbia, sorgere la negossa viva di palpitanti pinne, curvarsi al peso vivo la pertica, la possa dei muscoli, gonfiarsi nelle braccia vellute, una man rude tendere la scotta, al garrir della vela forte piegarsi il bordo, come la gota del nuotatore, la scía mutar colore, tutto il Tirreno in fiore tremolar come alti paschi al fiato di ponente. O Estate, Estate ardente, quanto t'amammo noi per t'assomigliare, per gioir teco nel cielo nella terra e nel mare, per teco ardere di gioia su la faccia del mondo, selvaggia Estate dal respiro profondo, figlia di Pan diletta, amor del titan Sole, armoniosa, melodiosa, che accordi il curvo golfo sonoro come la citareda accorda la sua cetra, dolore di Demetra che di te si duole nè solstizii sereni per Proserpina sua perduta primavera! O fulva fiera, o infiammata leonessa dell'Etra, grande Estate selvaggia, libidinosa, vertiginosa, tu che affochi le reni, che incrudisci la sete, che infurii gli estri, Musa, Gorgóne, tu che sciogli le zone, che succingi le vesti, che sfreni le danze, Grazia, Baccante, tu ch'esprimi gli aromi, tu che afforzi i veleni, tu che aguzzi le spine, Esperide, Erine, deità diversa, innumerevole gioco dei vènti dei flutti e delle sabbie, bella nelle tue rabbie silenziose, acre ne' tuoi torpori, o tutta bella ed acre in mille nomi, fatta per me dei sogni che dalla febbre del mondo trae Pan quando su le canne sacre delira (delira il sogno umano), divina nella schiuma del mare e dei cavalli, nel sudor dei piaceri, nel pianto aulente delle selve assetate, o Estate, Estate, io ti dirò divina in mille nomi, in mille laudi ti loderò se m'esaudi, se soffri che un mortal ti domi, che in carne io ti veda, ch'io mortal ti goda sul letto dell'immensa piaggia tra l'alpe e il mare, nuda le fervide membra che riga il suo sangue d'oro odorate di aliga di rèsina e di alloro!
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Authorship:
- by Gabriele D'Annunzio (1863 - 1938), "Ditirambo iii", written 1900 [author's text not yet checked against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Gian Francesco Malipiero (1882 - 1973), "Ditirambo terzo", subtitle: "dalle Laudi", 1923 [soprano and piano], from Le Stagione Italiche, no. 4, confirmed with a CD booklet [ sung text verified 1 time]
Researcher for this page: Malcolm Wren [Guest Editor]
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