Sia maledetto il cuore che il mio cuore tormenta,
per la ferita profonda inferta a me e al mio amico!
Di torturare me solo lui non si accontenta,
e anche il mio dolcissimo amico vuole forse suo schiavo?
Il tuo sguardo crudele mi ha reso straniero a me stesso
e in modo più crudele ha catturato l’altro mio io:
da lui, da me, da te io sono abbandonato adesso,
con triplice dolore tre volte crocifisso.
Fa’ pure prigioniero il mio cuore nel tuo gelido petto,
ma lasciami riscattare il cuore del mio amico,
fa’ che col mio povero cuore io l’abbia protetto,
e che la mia prigione sia così meno dura.
E se tu lo farai, essendo io prigioniero di te,
sarò per forza tuo, e tua sarà ogni cosa di me.