Grande e fiammeggiante, il sole
ancora splende all'orizzonte,
e sulle onde blu palpita
ancora il suo riflesso fino alla spiaggia;
dal bosco di faggi si leva
la luna e invita al riposo
la Terra, sua sorella.

Nuvole gonfie di pioggia
fanno più scuro il rosso bagliore,
onde di colore cangiante accarezzano
il mare di segale in fiore;
tra gli steli ondeggianti echeggia
il richiamo allegro delle quaglie,
e il pastore risponde zufolando.

Un profumo delicato e fragrante
si diffonde dappertutto sui prati,
e le giovani piante sprigionano
un fresco balsamo nell'aria;
ogni piccolo fiore lo aspira
con le corolle assetate
e l'erba si piega gocciando rugiada.

Le colombe e le tortore tubano
ancora, dolcemente e in pace,
scuri pipistrelli svolazzano
sopra l’immobile stagno,
gli insetti sciamano intorno,
mentre il gufo, da poco svegliatosi,
bubola montando la guardia.

Con la testa piegata sotto l’ala,
gli uccelli canori ora dormono,
e tacciono le loro canzoni,
Pure gli storni chiassosi riposano
Fra i giunchi che ondeggiano al vento,
Solo l’usignolo ancora si allieta
cantando al chiaro di luna.

Come, anche nell’intenso silenzio,
quando comincia la notte,
Dopo le cure del giorno,
La madre, infine, si prepara
A mettere a letto i suoi bimbi,
e ancora dà loro la buonanotte
accompagnandola con un dolce bacio;

Così, dopo il trambusto del giorno,
Lo sguardo dell'amore eterno
attraverso il cielo stellato
verso la terra torna a volgere lo sguardo;
Al mattino ha ascoltato il brulichio
della terra risvegliata, a sera
ascolta colui che, solitario, prega.

Quando gli usignoli cantano,
innalzati, anima mia!
Alla prima luce del giorno,
volgiti, o Padre, verso di me!
Dalla terra e dalle sue difficoltà,
sollevati, o spirito! Con il profumo dei prati,
inviaci, Padre, la tua rugiada!