L'hai vissuta anche tu, lo so, quest'ora: quest'ora in cui nei vicoli spossato s'abbatte il giorno, e, disilluso, spegne il proprio ardore. Sembra che, allora, prendano commiato l'una dall'altra tutte le case intorno. Nel caldo e chiaro lampeggiar dei vetri, i muri stanchi scambiano l'estremo trepido sguardo di saluto, fin che le cose tutte si confondono, e sospiran tra loro, quasi di già sognando: « Oh, come ci trasmutiamo, di seriche tuniche grigie vestendoci entrambe! Chi, di noi due, adesso, sei tu? »
Canti di Rilke
Song Cycle by Renzo Rossellini (1908 - 1982)
1. La « Buona notte » delle cose  [sung text not yet checked]
Authorship:
- by Vincenzo Errante (1890 - 1951), "La « Buona notte » delle cose", subtitle: "In festa di me stesso, 1899"
Based on:
- a text in German (Deutsch) by Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), no title, appears in Frühe Gedichte, in Mir zur Feier, in Gebete der Mädchen zu Maria
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Confirmed with Vincenzo Errante, Rilke: storia di un'anima e di una poesia, Milano : Edizioni Alpes, 1930, p.106
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2. Invito alla sera  [sung text not yet checked]
Vèrsati in me, Sera che lenta scorri da maestose lontananze arcane ! Ti accoglierò. La schiusa conca io sono che ti prende, ti tiene, e non trabocca. Plàcati in me, in me diventa luce, vasta silente vaporosa Sera ! Ciò che nel fondo mi si addensa e posa , traspaia, ignoto, in quella luce : e sia !
Authorship:
- by Vincenzo Errante (1890 - 1951), "Invito alla sera"
Based on:
- a text in German (Deutsch) by Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), no title, appears in Die Aufzeichnungen des Malte Laurids Brigge
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Confirmed with Vincenzo Errante, Opere di Rainer Maria Rilke; I quaderni di Malte Laurids Brigge, Milano : Edizioni Alpes, 1929, p.74
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3. Quando nel buio gli orologi battono  [sung text not yet checked]
Quando nel buio gli orologi battono prossimi sì che par di averli in cuore, e con tremule voci van le cose chiedendosi: « Sei tu? », più non sono colui che si destava allo spuntar dell'alba: ma la Notte mi dona un nuovo nome, e con un fondo brivido l'apprenderebbe chi nel chiaro giorno meco scambiò parola. Ogni porta dell'anima, sospinta, dentro di me si schiude. E allora io so che non dilegua nulla nell'universo mondo: non la preghiera e il gesto (troppo grevi a svanir sono le cose!) e sento attorno a me sempre persistere - viva - l'infanzia mia, e non avverto più d'essere solo. L'immensa moltitudine che fu prima di me, che l'aspra lotta lungi da me sostenne, ordiva lenta, infaticabilmente, la trama ond'io son vivo. E se m'inclino a te, per dirti piano: « Tanto ho sofferto... » , ascolta: non so qual voce ignota rimormora con me le mie le parole.
Authorship:
- by Vincenzo Errante (1890 - 1951), no title, written 1929
Based on:
- a text in German (Deutsch) by Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), "Wenn die Uhren so nah wie eigenen Herzen schlagen", written 1898, appears in Frühe Gedichte, in Mir zur Feier
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Confirmed with Vincenzo Errante, Liriche: primo volume delle Opere di R.M. Rilke, Edizione Alpes, 1929, p.78
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4. Fantasia  [sung text checked 1 time]
Subtitle: in tempo d'Allegretto
Un castello tutto bello sulle sponde tutte onde lungo mari chiari chiari verspertini e negli aurei divini porticati e nelle sale luci e gale d'ognintorno per la festa del ritorno Perchè entrambi si ritorna senza scettri e senza beni; mani vuote e cuori pieni di quest'ultima allegrezza: giovinezza, giovinezza, giovinezza!
Authorship:
- by Anonymous / Unidentified Author
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