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6 Melodie

Song Cycle by Carlota Ferrari (1837 - 1907)

1. Non t'accostare all'urna  [sung text not yet checked]

Language: Italian (Italiano) 
Non [t'accostare]1 all'Urna,
Che [il cener mio]2 rinserra,
Questa pietosa terra
È sacra al mio dolor.

[Odio gli affanni tuoi;
Ricuso i tuoi giacinti]3,
Che [giovano]4 agli estinti
Due lagrime, [o due]5 fior?

Empia! Dovevi [allora]6
Porgermi un fil d'aita,
Quando traea la vita
[Nell'ansia e nei]7 sospir.

A che d'inutil pianto
Assordi la foresta? 
Rispetta un'Ombra mesta,
E lasciala dormir.

Text Authorship:

  • by Jacopo Vittorelli (1749 - 1835), no title, appears in Anacreontiche, in Ad Irene, no. 10, first published 1798

See other settings of this text.

Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):

  • CAT Catalan (Català) (Salvador Pila) , copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
  • ENG English (Will Crutchfield) , copyright © 2025, (re)printed on this website with kind permission

View original text (without footnotes)

Confirmed with Rime di Iacopo Vittorelli. Parte seconda. Bassano dalla Stamperia Baseggio 1815, page 30; with Rime di Iacopo Vittorelli. Nuova Edizione. Dall'Autore medesimo accresciuta, e unicamente approvata. Bassano dalla Tipografia Remondiniana 1806, page 123; and with Le Anacreontiche del Vittorelli. Edizione Quarta notabilmente accresciuta. In Venezia MDCCXCVIII [1798], page 25 [unnumbered].

Note: Vittorelli reworked and reordered his Anacreontiche several times. This poem is number XXI in the first edition (1798), number XIII in the 1806 edition and number X in the 1815 and subsequent editions.

1 Schubert: "t'accostar"
2 Vittorelli (1798 and 1806 editions): "l'ossa mie"; Schubert: "l'osse mie"
3 Schubert: "Ricuso i tuoi giacinti, / Non voglio i tuo pianti"
4 Schubert: "giovan"
5 Schubert: "due"
6 Schubert: "allor"
7 Schubert: "In grembo dei"; Vittorelli (1798 edition): "In braccio de i"; Vittorelli (1806 edition): "Fra palpiti e"

Research team for this page: Emily Ezust [Administrator] , Richard Morris , Peter Rastl [Guest Editor]

2. Sull'orme del mio gregge
 (Sung text)

Language: Italian (Italiano) 
Sull'orme del mio gregge
corro da mane a sera
ed ergo una preghiera
a Lui che tutto regge.

Livor, in vida brama
son per me ingoti affetti
pago di quei diletti
che ingenuo cor sol ama

Se d'improvviso io scerno
leggiadra pastorella
che sulla faccia bella
ha pinto il gaudio interno

palpito e d'un desiro 
provo soavi pene
e dietro arcano bene
Ahi! muto invan sospioro

Text Authorship:

  • by Carlota Ferrari (1837 - 1907), "Sull'orme del mio gregge"

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Researcher for this page: Joost van der Linden [Guest Editor]

3. Natura tace
 (Sung text)

Language: Italian (Italiano) 
Natura tace, l'onda è tranquilla
e in ciel sfavilla l'astro d'amor
Ma non ha pace l'egro mio cor

Ne' miei verd'anni non mi consola
speme o parola sguardo d'amor
solo d'affanni, si pasce il cor

Del mondo vano ho il gaudio a schivo
per te sol vivo, mio dolce amor
ma fia l'arcano sepolto in  cor

Text Authorship:

  • by Carlota Ferrari (1837 - 1907), "Natura tace"

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Researcher for this page: Joost van der Linden [Guest Editor]

4. Povero il fiore che non ha profumo

Language: Italian (Italiano) 
Povero il fiore che non ha profumo
 . . . . . . . . . .

— The rest of this text is not
currently in the database but will be
added as soon as we obtain it. —

Text Authorship:

  • by Leone Fortis (1827 - 1896)

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5. Son figliuola d'una fata  [sung text not yet checked]

Language: Italian (Italiano) 
Ho la faccia vaga e bruna
   Pari al giorno che morì,
   Pari al raggio della Luna
   Se un vapor lo scolori.
Ho le trecce nere nere
   Come il frutto dell' allòr,
   Le pupille dolci e austere 
   Come i vezzi dell' amor.
Son figliuola d'una Fata
   Che nel foco soggiornò,
   E d'un prence di Granata
   Che di lei s'innamorò.
Fu mio cibo la rugiada,
   Fur mia culla i più bei fior;
   È la nebbia leve e rada
   La mia vesta di splendor.
Passeggiai sull'onda cheta
   D' infinito azzurro mar ;
   Me n'andai coll' aura lieta
   La mia stella a salutar:
Quella stella che mi guarda
   Con sorriso lusinghier,
   La più candida che arda
   Per i fulgidi sentier.
Nelle arene dei deserti
   La mia orma si stampò :
   Su per greppi orrendi ed erti
   Nevi eterne ella caleò.
Un potere in cielo e in terra
   Spirti ignoti mi donar ;
   Un poter di pace e guerra
   Che può turbini sfidar.
Quando l'alba fa rosato
   Il purissimo seren ,
   Di quel lume sì beato 
   Giubilante io volo in sen.
Poi discendo lo squallore
   D'ombre cupe a interrogar,
   Degli avelli nell' orrore 
   Meste larve a suscitar.
Vo cercando le verbène,
   L'erbe sacre dei mister,
   Le magie d'ascose pene,
   I segreti del pensier.
Negli eventi del futuro
   Leggo gioie, sdegni, duol;
   Del passato il libro oscuro
   So spiegare a cui lo vuol.
Dono filtri, dono avvisi
   D'amistade a chiara fè ;
   Per gli oppressi, pei derisi
   La giustizia serbo in me.
Serbo un core ardente, altero ;
   Un amore senza ugual ;
   Serbo un odio immenso e fiero,
   E la punta d'un pugnal

Text Authorship:

  • by Adele Curti (1810 - 1845), "Il canto della zingara"

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Confirmed with Letteratura e storia; Poetici espermenti di Adele Curti milanese, In: Il Vaglio Antologia della Letteratura Periodica, Anno primo, No.30, 1836, p.234


Researcher for this page: Joost van der Linden [Guest Editor]

6. Rondinella pellegrina  [sung text not yet checked]

Language: Italian (Italiano) 
Rondinella pellegrina,
che ti posi in sul verone
ricantando ogni matina
quella flebile canzone,
che vuoi dirmi in tua favella,
pellegrina rondinella. 

Solitaria nell'oblio
dal tuo sposo abbandonata
piangi forse al pianto mio 
vedoveta, sconsolata,
piangi, piangi in tua favella,
pellegrina rondinella. 

Pur di me manco infelice
tu alle penne almen taffidi,
scorri il lago e la pendice
empi l'aria de tuoi gridi,
tutto il giorno in tua favella
lui chiamando o rondinella,

[Oh se anch'io.]1 Ma la contende
questa bana angusta volta,
dove sole non risplende,
dove l'aria ancor m'etolta
d'onde a te la mia favella
giunge appena, rondinella,
giunge appena, o rondinella.

Il septembre in anzi viene
e a la sciarmi ti prepari,
tu vedrai lontane arene,
nuovi monti, nuovi mari,
salutando in tua favella,
pellegrina rondinella.

Ed io tutte le matine
riaprendo gli occhi al pianto
fra le nevi, fra le brine
credero d'udir quel canto,
onde par, che in tua favella
mi compianga rondinella.

Una croce a primavera
troverai su questo suolo, 
rondinella, in sola sera 
sovra lei raccogli il vola:
dimmi pace in tua favella, 
pellegrina rondinella!

Text Authorship:

  • by Tomasso Grossi (1791 - 1853)

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1 omitted by Rubinstein.

Research team for this page: Emily Ezust [Administrator] , Philip Taylor , Johann Winkler
Total word count: 636
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