Italian Songs

Song Cycle by Andrew Ager (b. 1962)

1. Voglio un amore doloroso [sung text not yet checked]

Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sie della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

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Researcher for this text: Andrew Schneider [Guest Editor]

2. Benedetto sia il giorno [sung text not yet checked]

Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
E la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto
E 'l bel paese e 'l loco, ov'io fui giunto
Da'duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
Ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
E l'arco e la saette ond' i' fui punto,
E le piaghe, ch'infino al cor mi vanno.

Benedette le voci tante, ch'io
Chiamando il nome di Laura ho sparte,
E i sospiri e le lagrime e 'l desio.

E benedette sian tutte le carte
Ov'io fama le acquisto, e il pensier mio,
Ch'è sol di lei, si ch'altra non v'ha parte.

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  • ENG English (A. S. Kline) , no title, copyright © 2002, (re)printed on this website with kind permission
  • FRE French (Français) (Francisque Reynard) , "Sonnet XXXIX"
  • LIT Lithuanian (Lietuvių kalba) (Giedrius Prunskus) , copyright © 2022, (re)printed on this website with kind permission
  • SPA Spanish (Español) (Wilson Hidalgo) , "Bendito sea el día", copyright © 2007, (re)printed on this website with kind permission

Note: sometimes erroneously listed as Sonnet 47.

Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]

3. Voi ch'ascoltate [sung text not yet checked]

Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
in sul mio primo giovenile errore
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono,

del vario stile in ch’io piango et ragiono
fra le vane speranze e ’l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.

Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno;

et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto,
e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.

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  • ENG English (A. S. Kline) , no title, copyright © 2002, (re)printed on this website with kind permission

Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]

4. Io mi son giovinetta [sung text not yet checked]

Io mi son giovinetta, e volentieri
m'allegro e canto en la stagion novella,
merzé d'amore e de'dolci pensieri.

Io vo pe'verdi prati riguardando
i bianchi fiori e' gialli e i vermigli
le rose in su le spine e i bianchi gigli
e tutti quanti gli vo somigliando
al viso di colui che me, amando,
ha presa e terrà sempre, come quella
ch'altro non ha in disio ch'e' suoi piaceri.

De' quai quand'io ne truovo alcun che sia,
al mio parer, ben simile di lui,
il colgo e bacio e parlomi con lui,
e com'io so, così l'anima mia
tutta gli apro, e ciò che 'l cor disia;
quindi con altri il metto in ghirlandella
legato co'miei crin biondi e leggieri.

E quel piacer, che di natura il fiore
agli occhi porge, quel simil mel dona
che s'io vedessi la propia persona
che m'ha accesa del suo dolce amore,
quel che mi faccia più il suo odore
esprimer nol potrei con la favella,
ma i sospir ne son testimon veri.

Li quai non escon già mai del mio petto,
come dell'altre donne, aspri né gravi,
ma se ne vengon fuor caldi e soavi,
e al mio amor sen vanno nel cospetto,
il qual come gli sente, a dar diletto
di sé a me si muove e viene in quella
ch'i'son per dir: Deh vien, ch'i'non disperi.

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See also the anonymous derivative work Io mi son giovinetta used by d'India and Monteverdi

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