Sino alla morte Mi protesto d'adorarvi, Voglio amarvi A dispetto del tempo E della sorte, Sino alla morte L'inanellato crine, Che biondeggia superbo in masse d'oro, Per le man dell'età divenga argento; L'amorose rovine Della vostra beltà ch'io tanto adoro, Calpesti il tempo a consumarle intento. Resti ogni lume spento Delle pupille, e d'ostri e di cinabri Veggansi impoverir le guance e i labri. Pur del pensiero Che nudre l'alma, Havrà la palma Il cieco Arciero. Al desio ch'a voi s'aggira, Che per voi sempre sospira, Goderò del mio core aprir le porte Sino alla morte. Turbi la fede mia Il tosco de gl'amanti, La ministra de' pianti, L'origin d'ogni mal: la gelosia. Servirò la tiranna Ch'a morir mi condanna, Tra cure ne' martir, fra le ritorte Sino alla morte. Scuota la mia costanza La nemica d'amore, La madre del dolore, La furia d'ogni cor: la lontananza. In adorar costei Con tutti i voti miei, Mi vedrà quale Anteo sorger più forte Sino alla morte. Può la fortuna Trarmi lontano, Ma sempre invano Gl'affanni aduna. Aque non serba il fiume dell'oblio, Che bastino a temprar l'incendio mio, Poiché ad estinguer l'amoroso foco Ci vuol un mare, anzi ch'un mare è poco. Io so ch'alle faville degl'amanti, Tutti i mari alla fin non son bastanti.
Diporti di Euterpe
Song Cycle by Barbara Strozzi (1619 - 1677)
Translated to:
French (Français) — Plaisirs d'Euterpe (Guy Laffaille)
1. Sino alla morte
Text Authorship:
- by Sebastiano Baldini (1615 - 1685)
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
2. Lamento
Appresso ai molli argenti d'un rivo mormorante, sedea Fileno amante per accordar con l'onde i suoi lamenti, allor ch'in sen nutriva per lontana beltà fiamme cocenti. Ond'ei, dal duolo oppresso, sospirava, piangeva, indi s'udiva gridar contro la sorte; e solo egli chiedea, per dar fine al suo mal, pietade a morte. Onde, da un cruccio interno traffitto e combattuto, mesto, pallido e muto le luci al ciel rivolse, poi, parlando così, d'Amor si dolse: "A qual barbara sventura mi condanna Amor tiranno, che sol vuol di pena e affanno del cor ch'avampa alimentar l'arsura! A' miei danni congiurato, vuol Amor per tormentarmi dal mio sole allontanarmi perch'io mora disperato, ond'io provo in modo strano mentre a Filli son lontano, più ardent'il foco e la prigion più dura. A qual barbara sventura! Appresso il caro bene gradite eran le pene, m'era dolce il soffrir, soave il foco, Ma l'idolo ch'adoro in pianto amaro or ch'io non miro, io moro. Chiare stelle in ciclo ardenti, siete belle e risplendenti, ma sia pur con vostra pace: più assai di voi il mio bel sol mi piace. Augelletti, che spiegate vostr'affetti in voci grate, di voi tutti il canto io lodo, ma in udir Filli mia molto più godo. Vaghi fiori, che spirate d'almi odori aurette amate, sete belli, io lo ravviso, ma son più belli i fior ch'ha Filli in viso. Mentr'in tal guisa il misero Fileno, lagnandosi d'Amore narrava il suo dolore alle stelle, agl'augelli, ai fiori, all'acque, dal mesto cor trasse un sospiro e tacque.
Text Authorship:
- by Giovanni Pietro Monesio (d. 1684)
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Près des eaux argentées", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
3. Fin che tu spiri
Fin che tu spiri, spera. Moribondo mio core, Fu costante al dolore; Regna il diletto ove il tormento impera. Fin che tu spiri, spera. Se il tuo fato vuol ch'adori Una sorda deità, La tua fede spiegherà Il troffeo di quei rigori. Atra Nube il sol discaccia, Alla notte alba succede E del verno al fin si vede Trionfar la primavera. Fin che tu spiri, spera. Su dunque, datti pace, Quella fiamma, quel dardo, Ch'uscì dal ciel d'un guardo, Sarà fulmine e face Possente a incenerire i tuoi martiri; Con l'aura de' sospiri Tranquillerai quell'ocean crudele. Tronca le tue querele, Armati di costanza: Idolo de gl'amanti è la speranza. Se con i pianti Orfeo Averno impietosì, Se con arco Rifeo La crudeltà ferì, Non disperar ch'un dì Il tuo duol renderà Pietosa l'empietà: Che vince sofferenza alma di fera. Fin che tu spiri, spera.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Tant que tu respires", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
4. Lamento
Lagrime mie, à che vi trattenete? Perchè non isfogate il fier dolore che mi toglie 'l respiro e opprime il core? Lidia che tant'adoro, perch'un guardo pietoso, ahi, mo donò il paterno rigor l'impriggionò. Tra due mura rinchiusa sta la bella innocente dove giunger non può raggio di sole; e quel che più mi duole ed accresc'al mio mal tormenti e pene, è che per mia cagione provi male il mio bene. E voi, lumi dolenti, non piangete? Lagrime mie, à che vi trattenete? Lidia, ahimè, veggo mancarmi l'idol mio che tanto adoro; sta colei tra duri marmi, per cui spiro e pur non moro. Se la morte m'è gradita, hor che son privo di speme, deh, togliete mi la vita, ve ne prego, aspre mie pene. Ma ben m'accorgo che per tormentar mi maggiormente la sorte mi niega anco la morte. Se dunque è vero, o Dio, che sol del pianto mio il mio destino ha sete; lagrime mie, à che vi trattenete?
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- ENG English (Jennifer Gliere) , "Lament", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Complainte", copyright © 2011, (re)printed on this website with kind permission
5. Non volete ch'io mi dolga?
Non volete ch'io mi dolga? Se quei vezzi che mi fate Sono finti e simulati, Se quei sguardi che vibrate Sono dardi avvelenati? Se con barbaro rigore Qual Sirena lusinghiera Alletate perché pera Questo misero mio core, S'io sto in pene fra catene, Ne v'è alcuno che mi sciolga, Non volete ch'io mi dolga? Non volete ch'io mi dolga, Se il destino meco irato M'ha riddotto a questo passo, Che qual Sisifo dannato Io mi crucio con un sasso? Sasso fu che tocco, oh Dio, Dall'acciaio di mia fede, Per indebita mercede Mand'il foco al seno mio. S'io mi sento tal tormento Che non so dove mi volga, Non volete ch'io mi dolga?
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Vous ne voulez pas que je me plaigne ?", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
6. Così non la voglio
Così non la voglio: Di te, ria fortuna, Nemica mia sorte, Pur troppo mi doglio, Così non la voglio. Lusingando i miei pensieri, Mi prometti alte speranze, Ma poi rigidi e severi, Trovo i fatti alle sembianze. Cerco il porto d'amor, ma incontr'un scoglio. Così non la voglio... Vezzeggiando le mie brame, Credo haver propitio amore, Ma nutrendo in sen le fiamme, Martirizzo questo core. Tento scioglier il piè, ma più l'imbroglio. Così non la voglio...
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Je ne veux pas qu'il en soit ainsi", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
7. Pensaci ben mio core
Pensaci ben mio core. D'amore al foco, Anco per gioco, Farfalletta non t'accostar. Guarda il fin del tuo girar, Che non sia d'incenerire Quando credi di gioire. Fuggi di due begl'occhi anco l'ardore; Pensaci ben mio core. Fermati pur, mio core. Se nel periglio Brami consiglio, Pelicano non ti mostrar. Lascia Lilla di mirar, Se non vuoi con dura sorte Nel gioir trovar la morte. Sotto l'arco d'un ciglio è ascoso Amore; Pensaci ben mio core.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Pense bien mon cœur", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
8. Per un bacio
Per un bacio che rubbai Dalle labra del mio bene, In prigion di mille guai Rinserrato Amor mi tiene. Al Giudice fiero Ch'udendo ci stà, La mia sdegnosetta Dimanda vendetta; Io chiedo pietà. Ma sono intese, oh Dio, Le sue querelle e non il pianto mio. Ben lo so ch’a suo riguardo Mi fara morire al fine, O col foco d’un bel guardo, O col laccio d’un bel crine. Ma s’egli lo vole, Finir anch’io vò La vita el tormento, E lieto e contento A morte n’andrò. Pur che mi lasci ancora Render ciò che rubbai prima che mora.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Pour un baiser", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
9. Tradimento!
Amore e la speranza voglion farmi prigioniero, e a tal segno il mal s'avanza ch'ho scoperto ch'il pensiero dice d'esserne contento. Tradimento! La speranza per legarmi a gran cose mi lusinga, s'io le credo avvien che stringa lacci sol da incatenarmi. Mio core all'armi! S'incontri l'infida si prenda s'uccida su presto! è periglioso ogni momento. Tradimento!
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- by Giorgio Tani
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Trahison !", copyright © 2014, (re)printed on this website with kind permission
10. Mi fa rider
Mi fa rider la speranza, Che per forza vuol ch'io speri, E ch'io semini i pensieri Nel terren dell'incostanza. Sempre vol quest'importuna Ch'io contrasti col mio fato, E ch'io segua un cor intrato Al dispetto di fortuna. Ma senza godere Ch'io peni ogni dì, Non è di dovere, Non dico così; Non piace al mio core Ch'è scaltr'amatore Si barbara usanza. Mi fa rider la speranza... Favolosi precipitii Furon quelli di Fetonte, [Phaeton] E bugiardi in Flegetonte [Phlegethon] Son le pene ancor di Tizi. [Tityos] Io sì che nel pianto Sommergomi ogn'hora, E sempre pur tanto L'ardor mi divora, Che provo un inferno Che dura in eterno, E sempre s'avanza. Mi fa rider la speranza....
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- by Giovanni Pietro Monesio (d. 1684)
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Il me fait rire", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
11. Basta così, v'ho inteso
Basta così, v'ho inteso. Ma voi non ci sete Che dentro la rete Non voglio esser preso. Basta così, v'ho inteso. Non vo' che trabocchi La mia libertà, Da' vostri begl'occhi Limosinar non vo' la carità. Se l'alma è disciolta, Tacete una volta. Amor, so che cos'è: È bello, è buono, Ma pur non fa per me, Che da' suoi dardi esser non voglio offeso. Basta così, v'ho inteso.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Cela suffit comme ça, je comprends.", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
12. Sete pur fastidioso
"Sete pur fastidioso" Mi disse Lilla un dì, E con ciglio ritroso, Mirandomi partì. Stupido in un istante, Amator vaneggiante, Io di gir o restar irrisoluto, Il suo troppo parlar mi rese muto. "Sete pur dispettoso" Gridò Lilla con me, Ma nel volto vezzoso Vermiglia ella si fè. Avvido de favori, Ammirai quei colori, Ma però vidi ben che quel rossore Nacque da sdegno sol, ma non d'amore.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , " Tu es tout à fait ennuyeux", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
13. A pena il sol
A pena il sol con le sue chiome belle, Coronato di raggi, Vestito di splendori, Sorgea dall'onde ad offuscar le stelle, Quando un afflitto amante, Non trovando riposo Lasciò le piume, e spinto dal pensiero, Per ignoto sentiero Si portò vanneggiante, Fin che giunse in un prato Dove un fiume scorrea. Qui sospirando ei solo, Per dar tregua al suo duolo Ad'alta voce all'hor così dicea: "Dio di Delo, che nel cielo Porti luce al novo dì, Fa che Lilla il caro bene Per mercé delle mie pene, Pria del tuo tramontar mi doni un sì. Fa ch'Amore, quale il core Con sua face acceso m'hà, Del mio mal fatto pietoso Spenga almeno il foco ascoso Che chiuso dentr'al sen hora mi stà." In questa guisa appunto, Su la riva del fiume passeggiando, Gridava Eurillo, quando Per soverchio dolore havend'il piede al pari del pensiero, Vaccillante, e non essendo asciutto Dalla ruggiada ancor l'umido suolo, Sdruciolando nell'aque s'affogò; Così d'amore le fiamme amorzò.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "À peine le soleil", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
14. Che v'ho fato
Che v'ho fato, o luci, dite, Che ad ognor mi tormentate? Se pietà voi mi negate, A che fine mi ferite? Di saettarmi il cor cessate, o rai, Già che piagate e non sanate mai. O mio sole, dunque sempre Tu m'alletti acciò ch'io mora, Né per me mutansi ancora Del destin le fiere tempre. Di riscaldarmi il sen fermate omai, Già che promovi e non rissolvi mai.
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Que vous ai-je fait", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission
15. Non occorre ch'io ci pensi
Non occorre ch'io ci pensi, Il mio caso è già spedito, Poi che Lilla ha stabilito Darmi ognor martiri immensi. S'io piango ella ride, S'io rido mi strugge; S'io seguo mi fugge, S'io fuggo m'uccide: Così per lei non ho più core né sensi. Non occorre... S'io provo lasciarla, Più'l laccio mi stringe; S'un guardo ella finge, E d'huopo adorarla: Così a un idol crudel spargo gl'incensi. Non occorre...
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- by Nicolò Beregan (1627 - 1713)
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- FRE French (Français) (Guy Laffaille) , "Ce n'est pas la peine d'y penser", copyright © 2017, (re)printed on this website with kind permission